Droga e racket nella Piana del Sele: sono 92 le richieste di rinvio a giudizio che l’11 ottobre saranno discusse davanti al gup Pietro Indinnimeo. Alcuni indagati rispondono di singoli episodi, altri, invece, sono ritenuti organici al clan che al vertice aveva, tra gli altri, anche l’attuale collaboratore di giustizia Sabino De Maio e i fratelli Bisogni. Il sodalizio fu sgominato l’8 marzo scorso, a conclusione dell’indagine denominata “Omnia”, avviata nel gennaio 2011 e condotta dal nucleo investigativo del Comando Provinciale di Salerno e dalla Compagnia dei carabinieri di Battipaglia. La portata del fenomeno criminale la testimonia il numero di parti offese individuate nella richiesta di rinvio a giudizio: 55, oltre ad Asl e Ministeri di Interno e Salute. Molti sono titolari di aziende agricole e di trasporto, a cui gli uomini di Francesco Mogavero avrebbero imposto ditte e prezzi, a colpi di minacce ed attentati; ci sono, poi, le vittime di rapine ed estorsioni; ed ancora gli spacciatori rivali, allontanati con la violenza. L’obiettivo del sodalizio era raggiungere, su Piana del Sele e Picentini, il monopolio non solo dei traffici illeciti, ma anche dell’economia legale correlata alla produzione agricola.
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