Home Cronaca Salerno e provincia: 11 misure cautelari

Salerno e provincia: 11 misure cautelari

Blitz dei carabinieri. Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Salerno, Avellino e Napoli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno,

stanno eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno,

nei confronti di 11 indagati (3 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 6 con divieto di dimora nel Comune di residenza),

gravemente indiziati, a vario titolo, di “delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica ed in materia di armi”.

La base dell’organizzazione,  nel comune di  Eboli.

I particolari dell’operazione ancora in corso, saranno resi noti nelle prossime ore.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Dalle prime ore della mattinata, nelle Province di Salerno, Avellino e Napoli, militari di questo Comando Provinciale, supportati da quelli dei reparti territorialmente competenti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare,emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di 11indagati (3in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 6con divietodi dimora nel Comune di residenza), gravemente indiziati, a vario titolo, di “delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica ed in materia di armi”. Il provvedimento si fonda sui gravi indizi dicolpevolezza acquisiti dalla Compagnia Carabinieri di Eboli nell’ambito di un’indaginecoordinatadalla Procura della Repubblica di questo capoluogo esvolta a partire dal mese di gennaio 2017, convenzionalmente definita “Colorado”.
L’attività investigativa traeorigine da una serie di attentati dinamitardiai danni di attività commerciali ubicate nei Comuni di Colliano, Contursi Termee Oliveto Citra, tra cui “BAR COLORADO”, “JADORE CAFE’”ed “EDEN”. Gli indagati avevano ingente disponibilità di “bombe carta” artigianali caratterizzate da spiccata potenzialità lesiva, nonché di armi da sparo e munizioni. Figure di spicco sono risultate SCAGLIONE Biagio (titolare del ristorante “Roma”),SIMION Mirela, RAIMO Gerardo e Lorenzo ed URSI Gregorio(titolare di Night Club) che, in concorso tra loro, realizzavano le azioni delittuose.Tra esse,quella che ha avuto ad oggetto il tentativo di eliminare dal mercato il locale “Eden”,al fine di assicurare l’egemonia commerciale al rivale “Cotton Club” di URSI Gregorio,attraverso la collocazione degli ordigni assemblati in modo artigianale dal correo RAIMO Gerardo.
Il canale di approvvigionamentodelle bombe dausare negli attentati dinamitardi avveniva presso la rivendita di fuochi pirotecnici denominata “FIRE WORK’S”. Inoltre, l’attività, condotta con metodi tradizionali, con il supporto di attività tecniche e mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, disvelava anche la commissione di altri delitti, che completavano il circuito criminoso in cui orbitavano i concorrenti neireati.
In particolare,sono stati documentati numerosi incontri tra lo SCAGLIONE e l’ESPOSITO a Colliano ed Oliveto Citra, finalizzati alla consegna di sostanza stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina. Luogo di ritrovo erano l’esercizio commerciale di FALCONE e il ristorante gestito dal figlio di SCAGLIONE, da dove poi venivano cedute le dosi agli acquirenti della zona.Emergevano,poi, in capo al VUOCOLO,gravi indizi di colpevolezza circa la commissione di furti di cani di razza perrivenderli ad appassionati. Infine, è stata scoperta una serie di reati di detenzione e spendita di denaro contraffatto da parte dello SCAGLIONE e della compagna SIMION: veniva infatti accertato comei duesi fossero recati nell’avellinese per procurarsi denaro contraffatto per una somma pari ad euro 2.200,00, acquistandoload un prezzo pari al 21 -22%del valore nominale della banconota di conio,che poi avrebbero rivenduto al 24 –30% del citato valore a persone interessateall’acquisto. I riscontri di polizia, avvenuti anche con perquisizioni e sequestri, acclaravano che gli stessi SCAGLIONE e SIMION, in più occasioni, avevano speso banconote false in luoghi da loro stessi definiti come “sicuri”, come,ad esempio,alcuni distributori di carburante della zona ed aree di servizio.