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UXORICIDIO A SAPRI: MARITO AI DOMICILIARI. PER LA LEGGE E’ UNA “PERSONA PERBENE”

Il Tribunale del Riesame di Potenza ha concesso gli arresti domiciliari a Gabriele Milito, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie, Antonietta Ciancio, il 28 aprile scorso con un colpo di pistola alla nuca nella propria camera da letto. L’uomo aveva da subito confessato il delitto sostenendo che fosse partito accidentalmente un colpo. I giudici del Riesame hanno accolto la tesi difensiva degli avvocati secondo cui l’indagato non doveva rimanere in carcere. L’uomo è ultrasettantacinquenne e la legge prevede la galera per chi abbia più di settanta anni soltanto in casi, rigorosamente disciplinati, definiti “eccezionali”: i due penalisti hanno fatto cadere le accuse che avevano condotto l’indagato dietro le sbarre. Secondo la difesa, accolta dal Riesame, Milito era notoriamente titolare di porto d’armi e, quindi, considerato meritevole della facoltà in quanto considerato “persona perbene”. Per la procura e il primo Gip invece Milito aveva una personalità “negativa”, potenzialmente recidivante e quindi meritevole della misura coercitiva in carcere.