Dopo l’accordo di pochi giorni fa con la sindaca Cecilia Francese, i tecnici dell’Arpac ieri pomeriggio hanno effettuato un sopralluogo nell’impianto di compostaggio di Eboli. Ispezione e campionamenti a sorpresa per cercare di risalire alle ragioni della puzza che da tempo condanna le notti battipagliesi e della quale si parlerà nel Consiglio monotematico di domani mattina. Nei prossimi giorni, senza programmi per non minare il necessario effetto sorpresa, i tecnici dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente si recheranno anche presso gli stabilimenti privati che lavorano i rifiuti nell’area industriale di Battipaglia. Nel frattempo l’assessore all’ambiente Stefania Vecchio ed il responsabile della polizia municipale Gerardo Iuliano hanno incontrato i gestori degli impianti cittadini, stanchi di finire nel calderone delle accuse. Domenico Ruggiero, direttore tecnico dello Stir, Antonio Nappi, di “Nappi Sud”, Alfonso Palmieri, di “Palmeco”, e Michele Marino, di “Sele spa” hanno spiegato che il tanfo è “inequivocabilmente di fermentazione organica”, riferendosi, quindi, al centro di compostaggio ebolitano. Tutti contro Cariello, dunque, che nei giorni scorsi aveva definito l’impianto di compostaggio come un “fiore all’occhiello”. Sembrerebbe che, dopo il sopralluogo della sindaca, il centro eburino abbia ridotto gli scarichi, chiudendo le porte a molti comuni, come Montecorvino Rovella e Capaccio, costretti a spedire l’organico in altri siti. Un’emergenza rifiuti che non colpisce solo Eboli e Battipaglia, alle prese con il guasto delle linee che dovrebbe risolversi entro domenica, ma anche il termovalorizzatore di Acerra. Disagi proprio nel periodo estivo, in cui la popolazione del Salernitano si triplica per l’arrivo dei vacanzieri.
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