Dopo le tragedie di questa estate sull’A2, l’autostrada del Mediterraneo, il Codacons provinciale si interroga sulle azioni e sui programmi di Anas.
La realtà associativa prende come esempio l’incidente del luglio scorso quando persero la vita i coniugi Mario Valiante e Wilma Fezza e da lì coinvolge l’autorità per chiedere delucidazioni «su come intenda risolvere tale questione di pubblica sicurezza e se abbia già intrapreso delle azioni sul punto – si legge – sicuramente non appare sufficiente che l’Anas consigli agli automobilisti di “uscire ad Eboli” per raggiungere il Cilento anziché intervenire concretamente effettuando degli interventi su quel tratto».
Su questa vicenda, il Codacons provinciale va avanti e vuole vederci chiaro, ma prima di intraprendere azioni legali ha diffidato la società che si occupa delle autostrade «a voler dottare gli opportuni urgenti provvedimenti di azioni volti a risolvere la problematica descritta sopra e a darcene idonee delucidazioni e aggiornamenti».
Se entro dieci giorni non dovessero esserci comunicazioni di sorta, fanno sapere concludendo l’intervento, si adiranno le vie legali, interpellando le autorità competenti. Sullo svincolo di Eboli, dove i due coniugi trovarono la morte, più volte si sono chiesti interventi, ma la sitazuone di pericolosità delle strade della provincia di Salerno non è molto rosea.
Negli ultimi mesi sono stati numerosi i morti sia sull’A2 che sulla Strada Statale 18. La richiesta di interventi da parte di autorità competenti, quindi, è sempre molto forte.