Riflettori puntati sulla dieta mediterranea al Cibus di Parma. Nello stand di Confagricoltura si è parlato di Dieta mediterranea che, come è noto, nel 2010 fu riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un regime alimentare che si basa su alimenti il cui consumo è abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali, e che presenta un consumo moderato di pesce, pollame, legumi, uova, latticini e vino rosso.
Al convegno dal titolo “Il futuro attende. L’agricoltura e la Dieta mediterranea”, organizzato da Confagricoltura Campania e Confagricoltura Salerno, è intervenuto, tra gli altri, Stefano Pisani, sindaco di Pollica, il Comune che della dieta mediterranea ha fatto la propria bandiera perché vi visse per diversi anni il fisiologo statunitense Ancel Keys che introdusse per primo nella comunità scientifica internazionale il concetto di dieta mediterranea e i suoi effetti benefici sulla salute.
Nel corso del convegno, a cui sono intervenuti Paolo Conte, direttore di Confagricoltura Campania, Elena Albertini dell’associazione le Donne dell’Ortofrutta e Ciro Costagliola, presidente Irvat, si è discusso, in particolare, del ruolo delle aziende agricole del nostro territorio che dai prodotti base della dieta mediterranea traggono la propria fonte di reddito.
È intervenuto, per un saluto, anche Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura che, a seguire, ha illustrato, alla presenza dei ministri Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso l’accordo di filiera sul pomodoro da industria, primo progetto della neonata associazione Mediterranea.