Sono solo in tre i dipendenti della società Alba, a totale gestione comunale, che andranno a processo dei dodici che si sono presentati davanti al giudice per l’udienza preliminare.
Attilio Oliva, Alfredo Luzzi e Giuseppe Pitta costituiscono la triade che dovrà compararire in tribunale. Truffa ai danni di ente pubblico e interruzione di pubblico servizio con annessa aggravante.
Sono queste le accuse rivolte a Oliva, Luzzi e Pitta e dalle quali dovranno ovviamente difendersi nelle sedi processuali. Ai tre vengono contestati degli atteggiamenti non propriamente congrui a quelli di un lavoratore dipendente e cioè più di 11 ore d’indebita sosta a testa per i primi due, rispettivamente in cinque e in sette giornate lavorative, mentre Pitta avrebbe tenuto l’automezzo fermo per 7 ore e 49 minuti in sei turni.
Tutte accuse pubbliche ed ovviamente da provare nelle aule. Le indagini sono partite dalle denunzie dei cittadini secondo cui il servizio non era espletato a dovere nel lontano 2019, esattamente come anche adesso.
Indagando, gli inquirenti hanno constatato quanto poi contestato ai tre, anche grazie all’utilizzo della tecnologia Gps montata sui mezzi ma anche controlli sul campo con appostamenti e pedinamenti. Sospiro di sollievo, quindi, per nove dipendenti, grosse tegole per gli altri tre. Il processo ora può partire e sta ai giudici l’ultima parola sulla colpevolezza o meno dei tre dipendenti ritenuti, stando alle accuse, non del tutto fedeli.