Realizzazione del collettore fognario in litoranea a Battipaglia. I lavori sono imminenti e dall’11 settembre al 10 dicembre in litoranea scaterà il senso unico di marcia proprio per provvedere ai lavori di realizzazione del collettore fognario per la salvaguardia delle acque della fascia costiera tra il fiume Solofrone e il Tusciano nel territoro comunale di Battipaglia.
In altre parole, all’esito dell’intervento, nel torbido mare che bagna la costa alle porte della Piana del Sele non dovrebbero più finire i reflui dei battipagliesi e degli ebolitani che vivono nelle aree rurali e che non sono dotati di vasche imhoff che impediscano lo scarico dei liquami nei corsi d’acqua che sfociano nel Tirreno. Tusciano tristemente compreso.
Un’ambiziosa opera pubblica fortemente voluta dai vertici dell’Asis, l’azienda speciale pubblica – al tempo guidata da Nello Fiore ed oggi presieduta da Mimmo De Maio con l’ingegnere Giuseppe Giannella come direttore generale, con 40 comuni aderenti e 50 serviti – che ottenne i fondi dal gruzzolo Patto per la Campania, remunerato con i quattrini del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Erano 7.9 milioni di euro, divenuti 5,2 all’esito della gara d’appalto, aggiudicata all’associazione temporanea d’impresa costituita dalla “SeTe” di Battipaglia e dalla “Ediling” di Castelnuovo Cilento.
Un’opera che mira ad implementare la salvaguardia delle acque di balneazione della fascia costiera tra il fiume Solofrone ed il Tusciano mediante il completamento della rete di collettori fognari che g iunge all’impianto di depurazione di Coda di Volpe ad Eboli.
Una struttura realizzata negli anni Novanta dal Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele: non è mai entrata in esercizio e di recente è stata oggetto di lavori di ripristino e rifunzionalizzazione attuati sempre dall’Asis.