Appena centocinquanta sono i candidati del concorso indetto da Alba, la municipalizzata del Comune di Battipaglia per assumere nuovi operatori ecologici.
I dirigenti di Alba confidavano in almeno quattrocento candidati. E invece, in tutta evidenza, il “livello j” (intorno ai 1.200 euro netti al mese) del contratto collettivo nazionale di lavoro Servizi ambientali – area spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio – non fa così gola come ci si aspettava. Anche perché “la carica dei 150” non è ancora passata al vaglio della consueta sforbiciata – solitamente di rilevanti proporzioni in casi del genere – successiva alla verifica dei requisiti e della documentazione, la cosiddetta fase preselettiva.
I superstiti, a quel punto, dovranno sostenere i test: con ogni probabilità a valle della procedura concorsuale non s’arriverà a completare neppure metà della graduatoria caldeggiata dalla sindaca Cecilia Francese dall’amministratore unico della società, Pompeo Avallone. Rimpolpare il personale: è la priorità in via Rosa Jemma. L’azienda ad oggi conta appena 57 addetti all’igiene urbana (con circa 40 operativi al giorno tra ferie e malattie).
E le difficoltà, in svariate occasioni, sono sotto gli occhi di tutti.
Proprio per beneficiare di forze fresche i vertici della società partecipata avevano introdotto nell’avviso pubblico la clausola degli “under 40”, sbarrando la procedura a candidati con più di 39 anni, per evitare di ritrovarsi a fare i conti con l’organico rimaneggiato dalle malattie: lacciuolo che potrebbe aver frenato le aspirazioni di ultraquarantenni disoccupati, ma di sicuro i requisiti anagrafici da soli non bastano a spiegare una partecipazione tanto sottostimata rispetto alle aspettative iniziali.