Indotto in errore il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Battipaglia, Carmine Salerno. Lo sostengono i magistrati della Procura della Repubblica di Salerno che hanno concluso le indagini in merito ad un palazzo da ricostruire nel centro cittadino. Sette persone sono indagate per Concorso continuato nell’errore determinato dall’altrui inganno, sfociato in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Ipotesi di reato contestata ai comproprietari del palazzo e all’ingegnere che progettò i gli interventi di demolizione e ricostruzione. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato al già dirigente finanziario municipale (ma i fatti non afferiscono alla sua qualifica pubblica d’allora) Giuseppe Ragone, al fratello Rodolfo, ad Andrea Vitolo e alla sorella Valeria, a Rosanna Riancullo, a Cosimo Sorvillo, e all’ingegnere Enrico Erra.
L’indagine è incentrata su una particella di 47 metri quadri, un cortiletto retrostante lo stabile, inserita nell’istanza di permesso di costruire senza che gli assenti proprietari vantassero alcun titolo su di essa.
I legittimi eredi ne hanno ceduto metà alla “Motta Bricks”, che possiede la vicina ex clinica Venosa, oggetto d’un progetto di demolizione e ricostruzione. Corposo il capo d’imputazione provvisoria formulato da Bianca Rinaldi, pin titolare delle indagini «I comproprietari e committenti e il progettista, si desume dalle indagini, mediante false attestazioni, in particolare con una falsa rappresentazione dei titoli di proprietà delle particelle interessate contenute nella richiesta di permesso di costruire per la ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione del fabbricato e nelle successive integrazioni, determinavano con l’inganno il responsabile dell’Ufficio tecnico a rilasciare in un primo tempo il permesso di costruire del 20 giugno 2022 e successivamente la voltura del 12 luglio 2023».
Individuate pure le persone offese: sono il Comune di Battipaglia e Gerardo Motta, patron della “Matta Bricks. Le indagini, d’altronde, sono partite proprio dalle denunce dell’imprenditore ed ex consigliere comunale Motta costretto a lasciare in sospeso l’intervento di ristrutturazione edilizia dell’ex clinica Venosa.