Famiglia abusiva nella casa cantoniera.
Accade a Battipaglia dove l’attuale occupante della casa cantoniera aveva chiesto l’usucapione dell’abitazione di via Matteo Farina che aveva “occupato” da quando il marito ex ferroviere, deceduto negli scorsi anni, svolgeva il suo servizio per conto delle Ferrovie dello Stato.
Adesso, però, la moglie dell’ uomo dovrà lasciare quei locali perché non potranno essere di suo possesso grazie all’ usucapione. Lo ha deciso la sezione civile della Corte d’Appello del tribunale di Salerno che ha respinto il ricorso della donna, confermando la sentenza di primo grado pronunciata nel 2019.
Nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi viene ripercorsa tutta la vicenda: la donna, infatti, sosteneva che dal 1960 era entrata in possesso insieme al marito della casa cantoniera grazie alla concessione di Ferrovie dello Stato per adibirla ad alloggio. Una concessione durata ben 19 anni: nel 1979, infatti, arrivò il trasferimento del ferroviere e, di conseguenza, si interruppe la possibilità di abitare nella casa cantoniera di via Farina.
Ferrovie, però, sostiene che la famiglia dell’uomo ha continuato ad abitare in quei locali nonostante l’ intimazione al rilascio. Nel 1982, il ferroviere inviò una lettera con cui si oppose ufficialmente ad abbandonare la casa cantoniera. E la motivazione era chiara: a causa del terremoto dell’ Irpinia, infatti, un’altra abitazione che era in suo possesso fu fortemente danneggiata e quindi inutilizzabile, “costringendolo” a restare in quei locali insieme alla sua famiglia fino a quando non sarebbero finiti gli interventi ristrutturazione.
Gli anni passano: il ferroviere muore nel 1992 e il possesso dell’ abitazione – ha sostenuto la donna nel ricorso – prosegue senza che nessuno ne rivendicasse la proprietà dei locali. Fino al ricorso presentato nel 2019 con cui la donna ha chiesto di vedersi riconosciuti i termini per l’ usucapione dell’ immobile.