Nel mirino degli inquirenti che hanno sgominato un’organizzazzione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che vede 47 perdsone indagate nella Piana del Sele c’è il terreno di via Domodossola a Battipaglia dove si sarebbe dovuto realizzare il distributore di carburanti progetto tanto ostaggiato dalle associazioni battipagliesi e le forze politiche di opposzione.
L’organizzazione, sulla quale la Dda sta eseguendo ulteriori approfondimenti investigativi, viene portata alla luce grazie al controllo di alcuni flussi finanziari eseguito dai finanzieri della compagnia di Battipaglia a carico dell’imprenditore, Catello Cascone, che ha acquistato il famigerato terreno per 220mila euro con pagamenti tramite assegni circolari e cambiali. Su quel terreno doveva sorgere un distributore di benzina, del tipo di quello che lo stesso gestiva assieme al padre Ferdinando, ex favoreggiatore del latitante Ferdinando Cesarano, a Castellamare di Stabia ma ieri il terreno è stato sequestrato dai finanzieri, diretti dal capitano Agostino Fasulo.
I finanzieri hanno notato che il conto corrente, aperto presso un importante istituto finanziario stabiese, era lo stesso sul quale i Cascone versavano ingenti quantitativi di denaro contante che veniva loro dato da Viola. A portare alla luce la consegna del denaro, anche alcune riprese fatte, a seguito di intercettazioni telefoniche, presso distributore stabiese. È qui che Viola arrivava dopo un viaggio dalla Basilicata per portare i soldi e chiedere loro di riciclarli.
Un altro elemento che ha non poco lasciato perplessi gli investigatori, nell’ottica del riciclaggio, sono anche i bonifici effettuati tra società che tra di loro non avrebbero dovuto avere alcun rapporto per tipologia di prodotti trattati.