Il focus può essere puntato su Battipaglia, gli episodi sono innegabili, ma ormai è l’intera società italica ad aver perso molti punti di riferimento.
Ponendo l’attenzione sulla città della Piana del Sele, gli episodi degli ultimi giorni sono emblematici di un decadimento della società, in particolare tra i più giovani. Il caso della rissa in piazza Amendola, tra l’altro un copione già letto, parla di giovanissimi che si sono picchiati anche in modo violento.
È già accaduto, non solo a Battipaglia, e purtroppo accadrà. Sono episodi che, paradossalmente, non fanno più notizia. L’accadimento di Rione Turco parla proprio di mancanza di valori.
L’associazione Civica Mente ha inaugurato un’altra casetta del libro, una delle tappe della cosiddetta Librovia. Il taglio del nastro c’è stato sabato e dopo qualche ora, i libri contenuti al suo interno sono stati bruciati.
Non è dato sapere chi lo abbia fatto e né l’età del poco acculturato piromane, o piromani, ma a prescindere da questi elementi c’è da interrogarsi sul ruolo che le istituzioni e l’ordine costituito rappresentino oggi sulla società.
«Qualcuno ha scelto di dare fuoco ai libri – dicono dalla realtà battipagliese – potremmo limitarci a dire che è stata una ragazzata, ma di ragazzate, di adulti e piccini, si sta riempiendo la cronaca quotidiana e tutto questo non fa che amplificare la percezione di non luogo in cui ormai versa Battipaglia.
Questo gesto, avvenuto proprio di fronte a una scuola, fa schifo. E quando si arrivano a bruciare dei libri (o a buttarli, come nelle scorse settimane) non è mai un buon segnale. La librovia nasce per dare fuoco alle coscienze, alla curiosità dei giovani, all’entusiasmo delle comunità che abitano i quartieri».
L’interrogativo è semplice, la risposta un po’ meno: cosa fa, chi di dovere, affinché ciò non accada?
Necessaria, quindi, una presa di coscienza da parte di tutti, affinché una società allo sbando abbia nuovamente una guida, un esempio buono da seguire, un faro la cui luce squarci le tenebre che oscurano il domani.