Dopo le polemiche dei giorni scorsi, Nicola Vitolo lascia il direttoivo cittadino del Partito Democratico. Lo fa con non celato rammarico, ma senza risparmiare frecciatine. «Corre l’ obbligo – le sue parole in una missiva alla segreteria – di fare chiarezza in ordine alle polemiche scaturite in relazione alla mia nomina di supporto per la formazione del Puc del Comune e dall’ averla accettata con scienza, coscienza, dignità e soprattutto per via dell’ amore che mi lega al mio territorio».
In più occasioni e ampiamente in anticipo è stata discussa anche nel gruppo dirigente la mia posizione rispetto a quest’ impegno che non ha nulla a che vedere con il coinvolgimento del Pd». Vitolo spiega di aver accettato l’incarico propostogli dalla sindaca Cecilia Francese a due condizioni: «Una è quella che l’incarico sarebbe stato a titolo totalmente gratuito e la seconda che in questo percorso non doveva essere coinvolto il partito. Ho tentato, senza riuscirci, di evidenziare che era ed è necessario ridiscutere la disciplina per cambiare mentalità, formare e condividere un nuovo modo di pensare l’ urbanistica, redigere un piano e confrontarsi con la città. Per il Puc ci saremmo dovuti sedete tutti intorno ad un tavolo.
Il Piano urbanistico ha valore di legge locale per guidare i cambiamenti, è un accordo politico, un modo per fare urbanistica fuori da ogni controllo. Il Puc – e Vitolo conclude la missiva – è un sogno che si concretizza nel tempo». Questo piccolo movimento tellurico nella politica battipagliese è una scossa di assestamento o il preludio ad un terremoto molto devastante? Ai posteri l’ardua sentenza…