Sono in diminuzione i dati della brucellosi in Campania.
Le varie realtà associative, insieme alla Regione e all’assessorato all’Agricoltura, sono concordi nel confermare una notizia di cui si parla già da tempo, ma per la quale c’era da attendere la veridicità dei numeri.
CopAgri, ad esempio, entra nello specifico: “Siamo passati da 87 focolai di brucellosi bufalina registrati in altrettanti allevamenti casertani nel corso del 2021, a 25 focolai del 2024, su un totale di circa 750 aziende. Ottimo risultato”, commenta Salvatore Ciardiello, presidente della divisione Campania, “se si pensa che tutto ciò è avvenuto preservando il patrimonio bufalino del territorio, rimasto sostanzialmente invariato.
Anche i comuni con focolai di infezione, inizialmente sei, oggi sono diventati quattro. Purtroppo, oggi sono gli amici della Regione Sicilia a dover fare i conti con ottantasei focolai che interessano ben sei province dell’isola. Ora”, conclude, “è indispensabile proseguire l’opera di risanamento degli allevamenti e del territorio”.
Del medesimo avviso è l’assessore regionale Nicola Caputo: “È un risultato davvero importante, che è stato possibile conseguire grazie all’impegno comune dei numerosi soggetti coinvolti, coordinati e finanziati dalla Regione – dice – continuiamo a lavorare per supportare in ogni modo le nostre eccellenze agroalimentari e le aziende campane. Come assessorato abbiamo stimolato continuamente il dialogo con le associazioni di categoria. Stiamo lavorando”, conclude, “per debellare definitivamente la malattia e tutelare la salute dei nostri agricoltori”.