Alla vigilia delle elezioni regionali in Campania, Mara Carfagna, parlamentare e segretaria di Noi Moderati, lancia un attacco deciso alla gestione del presidente Vincenzo De Luca. “Vedo una Regione con enormi potenzialità, ma trasformata nel feudo di un governatore e della sua nomenklatura”, afferma, utilizzando volutamente un termine “sovietico” per evocare un modello di potere accentrato e silenziare della società civile.
Secondo Carfagna, i dati confermano il disagio: la Campania è in fondo alle classifiche nazionali per la qualità della vita, soprattutto per giovani, bambini e anziani. A preoccupare è in particolare la sanità: “Siamo la regione con la minore aspettativa di vita in Italia, e questo basta a definire il problema principale”. Pur riconoscendo che qualche passo avanti è stato fatto, come nella riduzione delle liste d’attesa e nei trasporti, Carfagna minimizza: “Sono interventi legati all’ordinaria amministrazione. L’80% dei pazienti deve aspettare ancora almeno quattro mesi per prestazioni importanti.
I trasporti restano segnati da disservizi e ritardi, con la Circumvesuviana a fare da emblema del disastro”. Nonostante un sondaggio dell’Istituto Piepoli la indichi tra i nomi più graditi dagli elettori, Carfagna smentisce ambizioni personali: “Sono a disposizione, ma sostengo la candidatura di Cirielli, che ritengo ottima”. Tuttavia, rivendica il proprio lavoro da ministra del Sud: “Ho portato risultati concreti: 9.000 posti in più negli asili nido, oltre 1.500 nel trasporto scolastico per studenti disabili, 136 milioni attivati con la ZES Campania, e interventi per la Terra dei Fuochi e Pompei. Mentre De Luca faceva dirette Facebook, io lavoravo per le persone”.
Infine, Carfagna fissa l’obiettivo politico di Noi Moderati e dell’intero centrodestra: “Riportare al voto il popolo dei rassegnati e dei delusi. La vittoria dell’asse Pd-M5s non è scontata. In Campania c’è voglia di riscatto, soprattutto da parte di chi in questi anni è stato escluso dalla gestione del potere”.