Torna in libertà l’imprenditore Roberto D’Angelo, lo ha disposto il Tribunale del Riesame accogliendo l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dall’avvocato Cecchino Cacciatore.
L’uomo di Roccadaspide, coordinatore cittadino di Italia Viva di Capaccio, è accusato dalla Procura del presunto patto corruttivo per sfiduciare l’allora sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo e di turbativa degli incanti: avrebbe, infatti,secondo gli inquirenti, cercato di ottenere degli appalti pubblici, in particolare quelli di via Magna Graecia ed altre opere sul fiume Sele, attraverso la promessa di somme in denaro in favore di alcuni consiglieri comunali.
L’imprenditore ha respinto tutte le accuse a suo carico smentendo qualsiasi rapporto con l’attuale Amministrazione comunale.
Si attende, ora, l’esito dell’Appello al Riesame per gli altri indagati. La Procura aveva richiesto l’applicazione di misure cautelari rigettate dai giudici del tribunale di Salerno, a carico dello stesso D’Angelo, di sei ex amministratori di maggioranza e di un funzionario comunale, accusati a vario titolo di istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti in concorso.