A Capaccio Paestum il maestro di taekwondo accusato di aver palpeggiato alcune delle sue giovani allieve, nei giorni scorsi, restà agli arresti domiciliari.
A decidederlo il Tribunale del riesame di Salerno, presieduto dal giudice Viviana Centola e composto anche dalle giudici Maria Lamberti e Rosaria de Lucia, che ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dallo sportivo di Capaccio Paestum, classe 1956, difeso dagli avvocati Marco Nigro e Francesco Raeli. Otre al rigetto dell’istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, richiesta dal pm Gianpaolo Nuzzo e firmata dal gip Giandomenico D’Agostino, i giudici hanno anche negato l’autorizzazione al lavoro per l’indagato, che era la seconda richiesta avanzata dai suoi legali.
L’ordinanza era stata eseguita all’alba del 29 luglio dagli agenti della polizia postale di Salerno. Le motivazioni del rigetto non sono ancora state rese note; i giudici si sono riservati 45 giorni per depositare le ragioni della loro decisione, limitandosi nel frattempo a confermare l’ordinanza emessa dal gip. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le presunte vittime del maestro, ora indagato per violenza sessuale aggravata, sono bambine di età compresa tra gli otto e i dodici anni.
L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è scattata in particolare per i fatti denunciati da due gemelline, all’epoca undicenni, e da un’amichetta di nove anni, che ha deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria dopo essere stata coinvolta dalle prime due.