Qual è lo stato delle cose sul caso Franco Alfieri? Una domanda che molti si pongono, e la risposta non è così semplice.
Il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti per la vicenda della Dervit, che riguarda da vicino Battipaglia, dopo l’arresto in carcere è stato sospeso dai suoi ruoli ed è ora agli arresti domiciliari.
È la stessa misura cautelare degli altri indagati: la sorella, la dirigenza della società, il braccio destro e un tecnico comunale. La difesa, oltre alla richiesta di scarcerazione, aveva chiesto anche lo spostamento del processo al tribunale di Vallo della Lucania e l’inutilizzabilità delle intercettazioni.
Il Tribunale del Riesame ha respinto ogni richiesta, mantenendo intatta l’ipotesi accusatoria. Nel frattempo, lunedì e ieri, mercoledì 30, si sono tenuti a Capaccio Paestum due consigli comunali, ovviamente senza il sindaco, nei quali erano in discussione l’accesso al piano di rientro rispetto al predissesto e il bilancio consolidato. Entrambi sono passati con il voto positivo della maggioranza e il solo voto negativo dell’unico consigliere di minoranza Emanuele Sica.
Da parte di Alfieri o dei suoi consiglieri di maggioranza non si parla di dimissioni, unico elemento che sembra al momento mantenere l’amministratore sotto custodia cautelare. Stessa situazione a Palazzo Sant’Agostino, ora guidato dal vice Giovanni Guzzo. Se ciò dovesse avvenire, i giudici dovrebbero nuovamente pronunciarsi e potrebbero decidere diversamente rispetto alla custodia ai domiciliari.
Al momento, dal punto di vista delle indagini non ci sono novità, ma non si esclude che possano arrivare da un giorno all’altro, potenzialmente eclatanti. Insomma, tutto può cambiare rapidamente, e un ulteriore terremoto politico e amministrativo potrebbe riportare il caos.