Si è aperto ieri a Salerno il processo sul caso dell’uccisione di Maria Rosa Troisi. A toglierle la vita, il 20 settembre dello scorso anno, è stato il marito Marco Aiello.
In questa prima udienza, Aiello ha dichiarato di non voler parlare col Pubblico Ministero sotenendo che le indagini non siano state condotte al meglio. «Non c’entro nulla con tutto questo – ha dichiarato l’imputato – io ho sempre lavorato onestamente». Aiello ha anche parlato di un viaggio nel parco divertimenti di Disneyland Paris con la moglie dove sarebbe stato pedinato da dei finti turisti.
Al di là delle dichiarazioni, il centro di questa prima udienza è stata un’ulteriore ipotesi di reato nei confronti dell’uomo. Chi indaga non crede che Aiello non sapesse della gravidanza della moglie: la 37enne è stata uccisa quando in grembo aveva quello che sarebbe stato il terzo figlio. Si concretizza, dunque, l’accusa di interruzione non consensuale di gravidanza. Presentate anche varie richieste come, da parte della difesa, di un perizia psichiatrica con la nomina di un perito. Si dovrà deliberare, adesso, sul nome dell’esperto.
A luglio, quando si terrà la prossima udienza, si deciderà anche sulle costituzione delle parti civili. I figli e i fratelli di Maria Rosa, ma anche le associazioni Spazio Donna, Polis, Non sei Sola Battipaglia e lo stesso ente pubblico hanno fatto richiesta. A pochi giorni dalla traduzione in carcere, Aiello tentò il suicidio. La perizia dei medici del carcere di Fuorni, però, non parlava di alcuna necessità di presidio medico.
Il primo passo è stato compiuto e adesso si dovrà attendere il prossimo mese quando cioè si terrà il secondo appuntamento col processo e si avranno di certo maggiori dettagli.