Sono parole che fanno riflettere quelle pronunciate da Gustavo Sparano subito dopo l’aggressione subita questa mattina ad opera di un 16 enne di origini bulgare. “Aldilà dello spavento, non per me ma per la mia famiglia che era poco distante, credo che questi ragazzi vadano aiutati e sostenuti. C’è un problema sociale che non si può ignorare. Le istituzioni, la scuola, la famiglia tutti noi dobbiamo accendere i riflettori su questa generazione che è fuori controllo. Aldilà della nazionalità. Purtroppo questo non è il primo caso. Bisogna intervenire anche a seguito di questa clausura forzata che forse li ha incattiviti. Dobbiamo farlo per il nostro territorio, per la sicurezza nostra e dei turisti che sono spessi presenti in città. Ma soprattutto dobbiamo farlo per i nostri figli”. L’episodio è avvenuto questa mattina ed ha subito fatto il giro della città a proprio perché Gustavo è molto conosciuto. Questi i fatti. Il ragazzo era seduto sui gradini con una coetanea, proprio sotto il Panigaccio, locale frequentatissimo della città, quando Gustavo è uscito. Ha chiesto di passare, visto che i due occupavano il gradino. La ragazza si è alzata, mentre il giovane senza mascherina sputava ininterrottamente a terra ( ben 5 volte). A questo punto considerando la reticenza del 16enne, Sparano ha chiesto di evitare di sputare a terra, soprattutto in questo periodo. Il ragazzo alla richiesta ha risposto di essere libero di farlo dove volesse. A quel punto la lite era inevitabile, Gustavo ha provato a dirgli che certe cose si possono espletare solo nella propria casa ed è qui che il giovane con un vistoso anello ha fatto partire un destro ben assestato sul volto del ristoratore , ferendolo vistosamente. Inevitabile la reazione di Gustavo che lo ha spinto per difesa giù per le scale. “Scendendo le scale, poi, ho visto che aveva tirato fuori un coltello, per cui ho evitato che accadesse il peggio e sono risalito. Io ragazzo si è allontanato minacciandomi più volte”. Nel frattempo la moglie di Gustavo ha allertato le forze dell’ordine che sono immediatamente intervenute per identificare i giovani e stabilire le responsabilità loro e delle loro famiglie. Ci si chiede come si possa girare con un coltello in tasca e soprattutto perché.