Costano molto, alle casse comunali, i rifiuti potenzialmente infetti da Covid 19.
Sono oltre 5mila gli euro che l’ente comunale guidato dalla sindaca Cecilia Francese deve all’inceneritore di Acerra, presso cui la spazzatura è stata conferita nel 2020, nel 2021 e nel 2022. Nel periodo della pandemia, i rifiuti che i nuclei familiari con componenti affetti da Covid 19 erano trattatti come speciali. Alba, la società partecipata del Comune che si occupa della gestione dell’immondizia a Battipaglia, doveva giustamente raccogliere anche tali materiali, senza però la possibilità di stoccarli in situ, al fine di evitare occasioni di contagio.
Nulla è mai stato documentato, giusto sottolinearlo, ma tali erano le disposizioni ministeriali e dunque non si poteva agire diversamente. La Regione Campania, all’epoca dei fatti, decise il trasporto e la distruzione del materiale, possibilmente infetto e fonte di contagio, nella struttura di Acerra dove sarebbe stato incendiato e dunque distrutto, elimando ogni pericolo. L’operazione ha avuto però un costo e oggi il Comune battipagliese si è trovato a dover far fronte a tali spese.
Quanto liquidato, gli oltre 5mila euro di cui sopra, non andranno ad Alba, che ha ha già incassato circa 10mila euro per il medesimo servizio, ma alla Regione Campania che ha emesso relative fatture. Il Covid, e di conseguenza le decisioni assunte dagli organi governativi, continuano dunque a pesare sulle casse comunali e sulle tasche dei contribuenti, che si trovano ancora a pagare servizi relativi agli anni passati.