Pronto soccorso a rischio chiusura: è scontro aperto tra il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il governo nazionale.
Secondo il governatore, a partire dal mese di gennaio ormai imminenti, Palazzo Santa Lucia sarà costretto a chiudere i pronto soccorso degli ospedali marginali al fine di non doverlo fare con quelli principale. Insomma, la Regione dovrà sacrificare, ancora un volta, le strutture periferiche.
Nel mirino di De Luca c’è l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. «Se ne infischiano del Sud – dice – come prova la legge di bilancio appena approvata alla Camera dei deputati. Hanno stanziato due miliardi per la sanità ben sapendo che soltanto di costi energetici in più spenderemo un miliardo e mezzo».
Come da tempo denunciano i sindacati, la mancanza di personale è una delle più grandi emergenze sanitarie campane: «È sconcertante la mancata programmazione nazionale sulle assunzioni. Basterebbe assumere di volta in volta lo stesso numero di quelli che vanno in pensione. Dato che non lo hanno fatto, ci ritroviamo senza un solo nuovo medico assunto per i pronto soccorso, non un euro per le case di comunità, non un euro per il personale che dovrà andarci a lavorare. Per quanto ci riguarda – conclude De Luca – noi faremo tutto il possibile e tutto quanto è nelle nostre possibilità per garantire i cittadini della Campania».
Le problematiche della sanità in regione sono ataviche e quanto accadrà a breve sarà soltanto la conclusione di un lungo cammino che l’ha portata tra gli ultimi posti in Italia. Ennessima conseguenza della riforma del Titolo Quinto e dell’autonomia differenziata.