Ad Eboli l’idea di convocare una marcia per la legalità dopo quanto accaduto nei giorni scorsi è condivisibile; tuttavia, non possiamo ignorare che le modalità con cui è stata organizzata siano sbagliate.
Lo sostengono in una nota stampa i rappresentanti cittadini di Sinistra Itlaina e Alleanza Verdi che ribadiscono che era necessario, prima di tutto, indire un Consiglio comunale aperto che coinvolgesse tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città per discutere insieme la situazione e lanciare una manifestazione, poiché solo da un confronto aperto e trasparente sarebbe stato possibile costruire una marcia davvero rappresentativa dell’intera comunità.
Invece, si è scelto di procedere in modo unilaterale, proponendo di far parlare esclusivamente i capigruppo consiliari, presumendo che rappresentino tutti i cittadini e tutte le cittadine. La legalità non è una questione riservata esclusivamente ai Consiglieri comunali.
È, invece, una battaglia che richiede il contributo di tutte le forze vive della comunità, non solo di quelle rappresentate in Consiglio comunale. Per questo motivo, è ancora più grave l’esclusione di realtà fondamentali che da anni sono in prima linea nella lotta per la giustizia e il sostegno alle vittime del crimine attraverso attività culturali, commemorative ed educative e promuovendo numerose iniziative nelle scuole ebolitane sensibilizzando i giovani e le giovani sui temi della legalità e dell’impegno civile contro l’illegalità.
A tutto questo si aggiunge la decisione infelice di organizzare la marcia il 29 novembre, giorno in cui si terrà lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL. È incomprensibile scegliere una data che inevitabilmente rischia di ridurre la partecipazione e sovrapporsi a una protesta che coinvolge molti lavoratori e lavoratrici della città.