Politica

Eboli, il sindaco scrive al premier Conte: “Vogliono inquinare il clima elettorale”

By Sud Tv

June 09, 2020

Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, e l’amministrazione denunciano il “tentativo di inquinare il clima elettorale e perseguire interessi privati e di famiglia”.

A tal proposito è stata inviata una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno ed alla Prefettura.

Questo il testo integrale:

Un preoccupante tentativo di inquinare le imminenti elezioni comunali, con una rincorsa spregiudicata al potere approfittando di ruoli pubblici e privati. L’inquinamento del clima democratico della città è stato denunciato in queste ore dal sindaco di Eboli, Massimo Cariello, con il sostegno dell’intera maggioranza consiliare. Il primo cittadino ha inviato una lettera al prefetto di Salerno, al Ministro dell’Interno ed alla presidenza del Consiglio dei Ministri, denunciando il clima di minacce ed intimidazioni che scaturisce in maniera evidente dall’iniziativa di un parlamentare ebolitano, Federico Conte, che pur di rafforzare interessi professionali e familiari non ha esitato a gettare fango, veleno e sospetti sulla città e sugli ebolitani. La richiesta di una commissione di accesso agli atti del Comune, avanzata al Ministero dell’Interno, ha il solo scopo di inquinare il clima democratico in vista delle prossime elezioni comunali. Una richiesta che poggerebbe su questioni sulle quali lo stesso parlamentare ha interessi privati e che approfittando del suo ruolo punta a trasformare in interessi pubblici. Federico Conte immagina di fare scandalo con vicende quali l’assegnazione del centro polifunzionale per l’accoglienza di degenti fragili, essendo lui stesso l’avvocato sia di chi ha denunciato la vicenda, sia della struttura concorrente con chi ha ottenuto l’assegnazione. Non è un caso che lo stesso Conte, lontano dal garantire il protagonismo del suo territorio, abbia pilotato la visita del suo sodale di partito, il ministro della sanità, non nella città, ma presso la struttura socio sanitaria ebolitana che difende quale avvocato e nella quale ha dunque interessi. Interessi privati che si coniugano con quelli politici familiari, visto che voci sempre più ricorrenti indicano un suo stretto congiunto quale candidato alla carica di sindaco nelle imminenti elezioni comunali. Una spregiudicata rincorsa al potere di quanti, sconfitti dalla storia e dagli elettori, non si rassegnano, loro si al vertice del potere locale della stagione in cui le infiltrazioni criminali nella vita pubblica cittadina erano finite sotto la lente della magistratura, il tutto accertato dai tribunali che si sono interessati della famiglia del parlamentare Conte. Una riconcorsa al potere nella quale si tenta di inserire vicende che il Comune di Eboli ed il sindaco Cariello per primi hanno denunciato, essendone vittima, come nel caso dell’appalto per i parcheggi a pagamento, quando un’informativa aveva ipotizzato presenze irregolari, nonostante il Ministero dell’Interno avesse indicato piena regolarità dei singoli e su questa indicazioni il Comune avesse proceduto all’assegnazione. L’evidente tentativo di inquinare il clima democratico della città, come mai si era verificato in passato, è adesso sui tavoli istituzionali al massimo livello, segnalato direttamente dal Comune di Eboli, per smascherare il tentativo di raggiungere obiettivi di controllo della vita pubblica attraverso scorciatoie ed evitando, ancora una volta, le elezioni democratiche. Un tentativo surreale, ma che diventa inquietante e preoccupante se portato avanti attraverso il proprio ruolo pubblico e che mette significativamente fianco a fianco una parte dell’opposizione comunale, puntualmente e da anni sconfitta dagli elettori. Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Interno e Prefettura sono stati informati di questo tentativo e degli interessi che si celano dietro l’iniziativa, in questo modo ci sarà tempo e modo per impedire che interessi di parte finiscano per inquinare il clima democratico della città, garantendo la libertà di scelta dei cittadini nelle urne elettorali.