Ad Eboli, anziana aggredita sul pianerottolo di casa, dopo un pedinamento iniziato in casa e proseguito nel portone del condminio. A lanciare l’allarme è il figlio, un noto avvocato ebolitano. Viale Amendola, mercoledì mattina. Poche le persone in giro, il vento gelido la fa da padrona. Una donna anziana scende di casa, si ferma in un negozio a comprare il pane e rientra nel portone. Dietro di lei, una donna straniera. Si infila nel portone, segue l’anziana. Entra in ascensore con lei. Nella classica chiacchierata per arrivare al piano, la pensionata rivolge alcune domande alla straniera. Sul piano dove era diretta, dal condomino che doveva assistere. Una serie di bugie che mettono in allarme la pensionata. L’ascensore si ferma ed è l’inizio dell’incubo. L’anziana esce, apre la porta di casa e si ritrova la finta badante alle spalle. A quel punto l’anziana ha temuto il peggio. Sono iniziati una serie di spintoni. La donna straniera voleva entrare in casa per fortuna la pensionata è riuscita a rintuzzare gli spintoni. La finta badante è andata via, quando la porta di casa si è chiusa. Ha capito che quei rumori e quelle urla potevano attirare l’attenzione di altri inquilini e ha desistito. L’episodio resterà senza responsabili. Nel condominio non ci sono telecamere: «il problema è che soprattutto di mattina il portone è sempre aperto» spiegano altri condomini. Di anziane finite nel mirino delle finte badanti, è la prima volta che se ne sente parlare, lungo il viale Amendola.