Proroga di altri sei mesi dell’indagine per verificare le ipotesi di reato per corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato, falso ideologico e falso materiale, per l’inchiesta sulla videosorveglianza ad Eboli. Coinvolti il sindaco Massimo Cariello,l’assessore Ennio Ginetti, il dirigente del settore patrimonio Lucia Rossi, il responsabile del settore manutenzione Achille Pirozzi, l’informatico Fabio Ciaglia ed il commerciante Gennaro Mastrolia. Tutto parte dalle denunce, dell’informatico, che ha fornito materiale documentale, telefonate e foto, ai carabinieri e poi alla Procura della Repubblica. Ciaglia nella duplice veste di accusatore ed accusato, non avrebbe percepito il compenso pattuito, 23mila euro circa, per installare le telecamere sul territorio comunale, con l’indagine avviata dal pm del Tribunale di Salerno, Silvio Marco Guarriello che ha ottenuto, adesso, dal gip Alfonso Scermino, la proroga semestrale.