Il destino della Fos, l’ormai nota fabbrica battipagliese, è segnato.
La proprietà è intenzionata a chiudere e la data scelta per la cessazione di ogni attività è fissata per il 30 di aprile, giorno in cui le sperenze dei trecento operai finiranno per sempre. «È inaccettabile che l’azienda continui a giocare con il futuro dei nostri lavoratori – dichiara Sabato Ceruso, Rsu e sindacalista della Ugl Chimici Salerno – non possiamo permettere che le loro vite siano messe in bilico per interessi economici poco chiari».
Secondo Ceruso, le manovre messe in campo dall’azienda sono sintomo di mancanza di chiarezza nei confronti dei dipendenti oltre che essere proposte inverosimili per quanto riguarda dei paventati trasferimenti. Nello specifico “le proposte aziendali per i trasferimenti metterebbero a repentaglio i diritti acquisiti dai lavoratori nel corso degli anni – dicono – costringendoli a subire perdite economiche ingenti e a vivere nell’incertezza più totale”. Il sindacato ha ribadito la propria determinazione nel lottare per difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori, chiedendo un intervento urgente delle istituzioni e delle autorità locali per risolvere la situazione.
La situazione pare purtroppo non lasciare alcun risvolto positivo per i dipendenti diretti e per l’indotto. Di quanto si parlava, e cioè la presenza di diversi compratori sia italiani che esteri interessati a rilevare la fabbrica, nulla attualmente si è verificato e concretizzato. Anche la possibilità dell’investitore italiano è definitivamente tramontata all’orizzonte, lasciando senza futuro tanto i dipendenti quanto il territorio. A nulla, dunque, sono valsi l’impegno degli amministratori, dei politici, le manifestazioni e quanto altro fatto negli ultimi mesi.