Sono composti i funerali di Paola Larocca e Rodolfo Anastasio, i coniugi di San mango Piemonte.
La prima è vittima dell’altro e l’altro vittima di sé stesso. Era il 16 dicembre scorso ed alle prime luci dell’alba Rodolfo va nella casa che per anni ha condiviso con la moglie Paola e l’accoltella, ferendola a morte. Dopo l’aggressione fugge via, in preda al panico, forse, o probabilmente ancora non conscio di quanto fosse accaduto.
Arrivato sul cavalcavia dell’autostrada di San Mango, si toglie la vita impiccandosi e rimanendo così penzoloni sul tratto viario sottostante. I funerali si sono svolti a distanza, sia cronologica che fisica. Quello di Paola si è tenuto in mattinata, nella chiesa del Sacro Cuore nei pressi della stazione ferroviaria. Le esequie di Rodolfo, nel pomeriggio nella chiesa dei Salesiani. Tristezza sui volti dei figli della coppia, presenti ad entrambe le esequie. Volti rigati dalle lacrime e bagnati dalla pioggia che cadeva incessante esattamente come il giorno della tragedia, quasi a voler chiudere un cerchio.
Più partecipati i funerali della donna, con le amiche che indossavano una maglietta riportante una lettere per Paola, “indimenticabile amica”. Palloncini bianchi hanno salutato l’uscita del feretro. Più mesto e semplice, invece, il funerale di Rodolfo, carnefice certo, ma vittima a sua volta. Un assioma, questo, che trova riscontro nelle parole del prete don Pasquale Cristiani.
«È difficile per me officiare – ha detto – ma di certo non possiamo puntare il dito contro Rodolfo. Prima di farlo è doveroso capire cosa sia successo, un qualcosa che non tocca ovviamente a noi. Il nostro compito – ha concluso – è quello di perdonare e non di accusare».