Un “Campus” della Piana del Sele per ampliare l’offerta formativa del territorio, è questa la proposta della prima cittadina di Battipaglia Cecilia Francese commentando l’inizio del corso di studi classici presso il liceo Enrico Medi. «La vicenda dell’apertura di una classe del liceo ad indirizzo classico a Battipaglia, fra l’altro con un ottimo riscontro in termini di iscrizioni va inquadrata al di fuori di qualsiasi logica campanilistica, cui pure qualcuno ha cercato di ricondurla – dice la sindaca Cecilia Francese -. In termini di offerta formativa è certamente un momento di crescita e di opportunità per i giovani del territorio vedere la nascita di un corso di studi classici nella nostra città. Rivolgo alla preside del liceo Medi Silvana Rocco i miei più sinceri auguri di buon inizio. È un bel risultato per l’intera città di Battipaglia.Questa vicenda, in realtà apre una questione di straordinaria importanza per Eboli e Battipaglia, in particolare, ossia quella di ragionare anche sul terreno scolastico, come sarebbe necessario fare sul terreno dello sviluppo economico, dell’agricoltura, della gestione delle aree industriali, della fascia costiera e quindi del turismo, della sanità in particolare quella ospedaliera,con una concezione di area vasta. In altri termini io credo che per l’Istruzione superiore delle due città sia arrivato il momento di incominciare a ragionare in termini di “Polo Scolastico” di area, una sorta di “Campus” che coinvolga tutte le scuole esistenti nelle due città completate con i corsi di studio oggi non presenti. Mi rendo conto che può apparire come un progetto futuristico, sicuramente forte e dirompente, perché obbliga a ragionare al di fuori delle logiche di campanile, eppure se ben si guarda, fra tagli di spesa, cali demografici ed altro, questa è la proposta su cui aprire la discussione, su cui chiedere di concentrare risorse economiche e professionali. Ovviamente la mia è ancora una idea allo stato embrionale. Per farla crescere occorre innanzitutto aprire una grande discussione che coinvolga gli Enti locali interessati, coinvolga e si arricchisca e si perfezioni il mondo della scuola dai dirigenti ai docenti agli studenti. Io credo che sul campo scolastico, come su altri terreni, nella nostra area sia necessario guardare con coraggio avanti, rompendo tutti gli schemi tradizionali, uscendo dagli stanchi ed asfittici dibattiti sulla classe in più o in meno, sull’iscritto in più o in meno. Noi dobbiamo guardare con coraggio ed ambizione alla creazione di un momento scolastico complessivo, all’avanguardia sotto l’aspetto strutturale e delle attività e della reale possibilità di scelta del corso di studi da parte degli studenti».