Continuano a far discutere i miasmi che da diversi giorni stanno ammorbando la Piana del Sele.
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Tante sono state le proteste che arrivano da Eboli, con cittadini esasperati dai forti cattivi odori. Una situazione che ha spinto l’amministrazione comunale a chiedere controlli approfonditi su spinta dell’assessore all’ambiente Nadia La Brocca.
«L’ipotesi formulata dai tecnici – fanno sapere da Palazzo di Città – è che i cattivi odori provengano da impianti fuori dal territorio comunale, uno dei quali soggetto a sequestro nelle scorse settimane ad opera della polizia municipale di un Comune confinante, ma poi dissequestrato dalla magistratura e rientrato in attività».
Il riferimento è chiaramente al sansificio Sios di Battipaglia, rientrato recentemente in attività. Era il 13 dicembre dello scorso anno quando, con molto clamore, il comune retto dalla sindaca Cecilia Francese ha dato notizia di aver apposto i sigilli alla nota fabbrica. Felicità veniva espressa per il lavoro della polizia municipale, ma poi, a inizio anno, dalla Procura della Repubblica di Salerno è arrivata la disposizione del dissequestro. Quanto veniva contestato dalla municipale battipagliese, motivo dei sigilli, era il non rispetto di alcuni dettami di legge inerenti lo smaltimento.
L’azienda, però, ha adempiuto a quanto prescritto e da Salerno è arrivato il via libera per togliere i sigilli. Le attività sono quindi ricominciate, creando malumore nella popolazione non soltanto di Battipaglia, ma dell’intera Piana del Sele. Alla luce di ciò stanno nascendo dei comitati. «Creeremo un gruppo di cittadini che presenterà denuncia formale alle autorità – dicono – un’azione collettiva con la quale far sentire la nostra voce e per difendere il diritto ad avere aria respirabile».