Cronaca

Operazione “Agora”, misura cautelare per assistente giudiziario del tribunale di Nocera

By Sud Tv

March 10, 2022

Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale, su conforme richiesta di questa Procura, nei confronti dell’Assistente Giudiziario A.S., impiegato presso la Cancelleria delle Esecuzioni Civili del Tribunale di Nocera Inferiore.

Nello specifico, il provvedimento fa seguito all’arresto in flagranza per il reato di concussione per induzione, eseguito nel mese di febbraio 2021, del trentenne G.D.M., di Baronissi, colto nell’atto di ricevere indebitamente la somma di 2 mila euro da un imprenditore edile, quale sesta tranche di un importo complessivo preteso di circa 20 mila euro nonché alla sottoposizione a misura cautelare personale – per il medesimo reato commesso in concorso tra loro e con il predetto soggetto – dell’avvocato R.C. e dell’ingegnere C.S., sottoposti all’epoca il primo a misura interdittiva ed il secondo agli arresti domiciliari per la durata di sei mesi, poiché entrambi ritenuti quali reali destinatari della predetta illecita dazione da ricondursi ai fatti concussori dagli stessi commessi ai danni di un imprenditore esecutato, al quale era stata dai predetti avanzata richiesta di somme di denaro per il compimento di atti connessi con le loro funzioni rispettivamente di Custode Giudiziario e di Consulente Tecnico d’Ufficio, nominati dal Tribunale di Nocera Inferiore in procedure esecutive immobiliari. I fatti oggetto delle imputazioni, come evidenziato in più passaggi dell’ordinanza cautelare oggi eseguita, hanno poi trovato significativi riscontri probatori negli ulteriori approfonditi accertamenti successivamente eseguiti dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, nel corso delle indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica. Sulla base della confermata ipotesi accusatoria originaria, è stato disvelato il ruolo cardine svolto – nella predetta ed in altre vicende – dall’Assistente Giudiziario A.S., oggi sottoposto a misura cautelare. Questi, indicato quale “corsia preferenziale” o “punto di riferimento all’interno del Tribunale”, si è rivelato pienamente disposto ad asservire la propria funzione pubblica, a fronte di utilità economiche richieste sulla base della millantata promessa di condizionare le scelte del Giudice dell’Esecuzione. In particolare, tale illecita mediazione si è tradotta nel cercare di pilotare le assegnazioni di procedure esecutive, nel sottrarre plurimi fascicoli dalla Cancelleria delle Esecuzioni Civili del Tribunale Civile di Nocera Inferiore, assicurandosi che il Giudice delle Esecuzioni non se ne accorgesse, nel sottrarre cospicue somme di denaro dai libretti delle procedure esecutive, nonché nel compiere ulteriori fatti concussori (ben quattro) nei confronti di soggetti dimoranti negli immobili della fallita “I.A.C.P.)Futura”.

Gli indagati, nell’approfittare della posizione ricoperta nell’ambito delle descritte procedure (come emerge dai numerosi messaggi scambiati tra loro in una chat cui era stato associato il nome “TRIBÙ”), hanno esercitato pressioni sui malcapitati debitori di turno, prospettando la possibilità di un miglioramento delle loro posizioni in cambio del pagamento di somme di denaro. Lo stesso Assistente Giudiziario A.S., secondo le risultanze investigative, si sarebbe prestato, su esplicita richiesta del citato legale, a negare la visione dei fascicoli di pertinenza di soggetti pignorati, allo scopo di indurre questi a sostituire l’avvocato di fiducia con professionisti organici al sistema. Ed ancora, i predetti Assistente Giudiziario A.S. ed avvocato R.C. si sono resi responsabili della indebita sottrazione di tre fascicoli e della distruzione (persino documentata con un selfie inviato tramite whatsapp) di atti giudiziari e documenti originali, in quanto preoccupati della volontà espressa dal Giudice dell’Esecuzione di esaminarne il contenuto. Nel contesto investigativo è risultata pienamente coinvolta anche la figura del Consulente Tecnico d’Ufficio C.S., il quale ha ammesso in sede di interrogatorio gli addebiti contestatigli, riferendo, tra l’altro, di aver artatamente modificato il reale valore di unità immobiliari sovrastimandolo, in modo da liberare beni dal pignoramento e porre in condizione l’imprenditore concusso di disporre, a seguito di vendita degli stessi, della somma necessaria per adempiere all’illecita dazione.

Il G.I.P., ritenendo pienamente provati i fatti, ha ritenuto idonea ed adeguata l’applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione per la durata di un anno dall’esercizio del pubblico ufficio nei riguardi del citato Assistente Giudiziario A.S. Con riferimento alla posizione del Custode Giudiziario R.C. (esercente la professione di avvocato), sebbene siano stati ritenuti sussistenti i fatti in contestazione, non è stata disposta l’ulteriore applicazione della misura cautelare personale che era stata chiesta dalla Procura, in considerazione dei sei mesi di arresti domiciliari dal medesimo già scontati in relazione al primo degli episodi accertati, dell’attuale obbligo di dimora cui lo stesso er e della cancellazione dello stesso dall’albo dei custodi giudiziari del Tribunale di Nocera Inferiore Avverso tali decisioni – solo in parte adesive, in punto esigenze cautelari, rispetto alle richieste dalla stessa avanzate – questa Procura ha prontamente proposto appello. Contestualmente è stata disposta – in applicazione di Protocollo d’Intesa da tempo sottoscritto a tal fine con la Procura di Nocera Inferiore – anche la trasmissione di copia degli atti d’indagine alla Procura della Corte dei Conti per la quantificazione dell’eventuale danno erariale e per le conseguenti azioni di recupero. In esecuzione del citato provvedimento si è proceduto al sequestro preventivo – nei confronti del citato Assistente Giudiziario A.S. e del Custode Giudiziario R.C. – della somma complessiva di circa 36 mila euro, quale provento del reato dagli stessi commesso. L’eseguita attività testimonia l’impegno di questa Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza a tutela dei cittadini, affinché questi ultimi possano sempre riscontrare efficacia, efficienza e trasparenza nell’operato della Pubblica Amministrazione.