Sta assumendo connotati molto seri l’emergenza della peste suina africana nel Vallo di Diano.
Il presidente dell’Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni Giuseppe Coccorullo incontrerà nei prossimi giorni il commissario straordinario Vincenzo Caputo. A loro si uniranno i sindaci dei diciassette comuni oggi in zona rossa.
La richiesta che essi porteranno è semplice: la possibilità di far intervenire i selecontrollori che potranno abbattere i capi anche nel periodo attuale in cui cioè la stagione della caccia non è ancora iniziata. Una richiesta semplice ma che rientra anche nel percorso di limitazione della presenza di ungulati nel territorio.
Un vertice simile a quello che ci sarà tra Parco, commissario e cittadini si è tenuto in Basilicata. In Lucania, il presidente regionale Vito Bardi ha istituito la “zona infetta preventiva” che prevede il rafforzamento della sorveglianza passiva con ricerca attiva di carcasse di suini selvatici, una apposita segnaletica su strada, l’implementazione delle attività di abbattimento selettivo del cinghiale, la verifica negli allevamenti suinicoli del rispetto delle misure di biosicurezza.
Linee guida che potrebbero essere un esempio da seguire per la Campania, pronta a emanere leggi sulla zona rossa ma senza trovare, almeno non ancora, seri provvedimenti.