Piana del Sele. Archiviato. È quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, il magistrato Gerardina Romaniello, nei confronti di un imprenditore della Piana del Sele, titolare di una nota azienda di allevamento di bufale sita nel territorio salernitano e accusato di sversamento illecito di liquami nel fiume Sele e abusivismo edilizio.
[di Mariateresa Conte]
Una vicenda giudiziaria che ha avuto inizio nel marzo del 2025 quando un gruppo di guardie ambientali del WWF Italia di Salerno, nell’ambito di un controllo del territorio a contrasto degli sversamenti illeciti nei canali affluenti nel fiume Sele, scoprì la presenza, all’interno di una nota azienda bufalina dislocata su un’area di 8mila mq con stalle ospitanti 500 capi di bufale, di un manufatto di cemento armato adibito a recinzione privo di titoli edilizi e della presenza di reflui bufalini scaricati illecitamente nei canali che finivano nelle acque del fiume.
L’assenza di autorizzazioni e i manufatti abusivi portarono il WWF a chiedere l’intervento dei militari della Guardia di Finanza della sezione operativa navale di Salerno che, su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno, effettuarono il sequestro dell’azienda.
Gli illeciti che, dopo le indagini dei baschi verdi, avevano visto la Procura iscrivere il titolare nel registro degli indagati con le accuse di abusivismo edilizio e inquinamento ambientale. L’indagato, difeso dall’avvocato Ciro Vicidomini, nel corso dei chiarimenti dinanzi al Pubblico Ministero, il magistrato Elena Cosentino, ha visto il PM accogliere la linea della difesa, disporre il dissequestro dell’azienda bufalina e chiedere al Gip l’archiviazione del caso.
Nelle scorse ore, il Giudice per le indagini preliminari, vagliando gli atti oggetto delle indagini e analizzando quanto richiesto dal legale dell’indagato e dal PM, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti dell’imprenditore bufalino della Piana del Sele.