Home Attualità EBOLI, CARABINIERI IN COMUNE. ANCORA INDAGINE ISES

EBOLI, CARABINIERI IN COMUNE. ANCORA INDAGINE ISES

I carabinieri sono tornati al Comune di Eboli giovedì per acquisire carte e documenti riguardanti l’Ises, le cui agevolazioni avute in molti anni, dalle diverse amministrazioni insediatesi in corso Matteo Ripa, fanno insospettire. Due filoni d’indagine paralleli, uno dei quali partito nel 2007, quando, secondo i Nas, la clinica, allora con sede in via Pendino, doveva chiudere per cinque inadempienze, tra cui l’assenza di una scala antincendio ed i servizi igienici non a norma. L’Ises non chiuse e l’inchiesta, ormai decennale, rischia la prescrizione. C’è un altro filone penale, però, ad incombere sul centro ebolitano ed è stato inaugurato da don Enzo Caponigro. L’indagine più recente è stata avviata dopo gli esposti del prete. Le ipotesi di reato sono tre: distrazione di fondi comunitari, truffa e falso. Il primo cittadino, accusato senza mezzi termini dal sacerdote, ha provato ad incontrare il prelato, senza riuscirci. Rapporti tesi tra i due, anche perché Massimo Cariello continua a prorogare la gestione della Casa del Pellegrino all’Ises, nonostante il palese malcontento di maggioranza ed opposizione. La struttura di via Salita Ripa è pubblica e non ha vocazione sanitaria: costruita con fondi europei per ospitare minori a rischio, ragazze madri o migranti, ospita i 21 disabili dell’Ises in quello che, da più parti, viene definito un vero e proprio abuso. Pare, inoltre, che, in un sopralluogo notturno di inizio agosto, i Nas vi avrebbero scoperto altre gravi irregolarità relative all’assistenza dei pazienti. Con le responsabilità dei politici, i carabinieri dovranno ravvisare se ci sono colpe dei dirigenti comunali, che per anni, prima con l’ex sindaco Melchionda e successivamente con Cariello, hanno firmato gli atti di grazia all’Ises, sfidando non solo i Nas, ma anche la decisione dell’Asl di revocare l’accreditamento regionale alla clinica privata.