La questione Farmacia Comunale finisce in tribunale. La giunta guidata dal sindaco Lanzara ha infatti conferito incarico legale all’avvocato Giovanni Capo al fine di intraprendere un’azione civile nei confronti degli organi dirigenziali dell’azienda speciale che hanno guidato fino al 2019 la Farmacia (partecipata al 100% dal Comune) per la «mala gestione che ha provocato danni diretti ed indiretti all’ente» quantificabili in un buco da 401mila euro.
Debiti scoperti a seguito dell’attività di Due Diligence messa in campo dall’ex presidente del Cda Giuseppe D’Ascoli, nominato dall’attuale sindaco il 20 dicembre 2019 e dimessosi nel giugno del 2020, che ha ricostruito il disastroso quadro finanziario della municipalizzata, gestita per otto anni dal Consiglio d’Amministrazione nominato nel lontano 2011 dall’allora giunta Sica ed arrivato fino al 2019 in regime di prorogatio.
La ricostruzione contabile, infatti, ha messo in evidenza la presenza di un forte passivo legato a debiti con i fornitori ed al debito Iva relativo al triennio 2017-2018-2019. Un quadro di «incongruenze, omissione e rilevanti irregolarità» tale da generare, come si legge nella relazione della Due Diligence, «una gravissima crisi di liquidità con rischio concreto di insolvenza nel breve periodo» che rischia di gravare sulle spalle dei cittadini, visto il carattere totalmente pubblico dell’azienda speciale, e di portare in tempi brevi alla liquidazione della Farmacia. Di qui la decisione di adire le vie legali nei confronti della precedente gestione in virtù dell’articolo 2392 del Codice Civile, il quale prevede che gli amministratori di tali società rispondano in solido in caso di inadempimento dei doveri previsti dalla legge.