Un immobile confiscato alla criminalità organizzata è nella disponibilità del Comune di Pontecagnano Faiano.
Ieri la consegna delle chiavi di un appartamento di 154 metri quadri ubicato all’ultimo piano di un palazzo di via Sicilia da parte del funzionario dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, Stefano Scala , e dal coadiutore Renato Penza, al sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara.
Un immobile del valore di 500 mila euro, «patrimonio accumulato – fanno sapere dal Comune – prevalentemente nei primi anni ’90 riconducibile all’attività di usura svolta dal clan Maiale in tutta la Piana del Sele».
Quell’appartamento era incluso nei beni di proprietà di Luigi Cerrone, originario di Giffoni Sei Casali, con interessi nel settore alberghiero e in quello della gioielleria, che nell’ambito del processo California fu assolto in primo grado: in Appello intervenne la prescrizione, ma le motivazioni della sentenza diedero comunque al pm allora in forze alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, Antonio Centore, elementi tali da ottenere la confisca, poi eseguita ai danni degli eredi.
Ora l’immobile di via Sicilia sarà messo disposizione della collettività tramite progetti con finalità sociali. L’idea del Comune di Pontecagnano Faiano, sulla scia della delibera dello scorso marzo, è di adibire la struttura per ospitare gli uffici dei servizi sociali.