La Regione Campania finanzia l’Ic Picentia capofila del progetto “Star bene a scuola”.
Candidato nell’ambito dell’avviso pubblico per la realizzazione di “Percorsi di inserimento attivo per gli alunni con bisogni educativi speciali”, il progetto, sesto (ex aequo) nella graduatoria regionale su 143, è stato presentato da una rete di cinque istituti scolastici salernitani, (Ic San Tommaso d’Aquino, Ic Giovanni XXIII, Ic Monterisi, Ic Rita Levi Montalcino), con capofila l’Istituto comprensivo di Pontecagnano Faiano, in collaborazione con il Consorzio La Rada.
Con un punteggio di 95 su 100, il progetto è stato finanziato con 79 mila euro e consentirà la presa in carico in modo globale degli alunni con Bes, agendo sul recupero delle competenze (dopo scuola pomeridiano), sull’alleanza educativa con le famiglie che quotidianamente vivono la difficoltà di affrontare, da sole, il disagio dei propri figli, e sulla formazione dei docenti.
Cosa prevede il progetto
Al centro del progetto gli alunni in condizioni di svantaggio socio culturale, linguistico ed economico, che non potendo usufruire del docente di sostegno hanno bisogno di essere maggiormente tutelati: per loro sono previsti, presso la scuola di appartenenza,interventi pomeridiani di rafforzamento delle competenze di base di Italiano, italiano L2 e Matematica, da calendarizzarsi entro l’anno scolastico 2019/2020. Educatori specializzati nel recupero di alunni con Bes lavoreranno con piccoli gruppi a supporto dell’apprendimento, al fine di sostenere l’inclusione, la proficua partecipazione alle attività didattiche e la motivazione allo studio.
«La presenza di alunni con Bes negli istituti della rete – commenta la preside dell’Ic Picentia Ginevra de Majo – è in continuo aumento e rappresenta una sfida per l’inclusione e le pari opportunità che le scuole della rete intendono affrontare costituendosi come gruppo di lavoro che già da tempo attua interventi innovativi e sperimentali di contrasto al disagio psicologico e sociale. Un progetto fondamentale per la lotta alla dispersione scolastica particolarmente rilevante nei nostri territori». Il finanziamento prevede oltre al doposcuola specialistico, la formazione dei docenti per la gestione delle classi difficili, e il rafforzamento dell’alleanza con i genitori grazie alle Riunioni di famiglia (Rdf), «uno strumento tra l’altro già utilizzato in buona parte di questi istituti nell’ambito di un progetto europeo attuato con l’Università Cattolica di Milano».