La presidente della commissione Trasparenza, Isabella Mangino, ed il consigliere comunale Angelo Mazza hanno protocollato una richiesta con la quale si chiede al sindaco Lanzara un incontro urgente per chiarire gli aspetti relativi alla situazione debitoria della Farmacia Comunale, sollevata nell’ultimo consiglio comunale. Nel corso di tale assise il primo cittadino ha annunciato il coinvolgimento della commissione Trasparenza affinché verificasse tutti gli atti e accertasse le responsabilità amministrative del buco da 400mila euro venuto fuori nelle settimane scorse. Ad oggi, però, il sindaco non ha ottemperato a tale annuncio: «A quindici giorni dal consiglio – sottolinea la presidente della Commissione Trasparenza, Isabella Mangino – nulla è stata ancora inviato alla Commissione: nessuna convocazione, nessun incontro. È necessario fare immediatamente chiarezza su questa vicenda, che considero a dir poco allarmante visto che graverà sul patrimonio dell’ente comunale. La responsabile del settore finanziario, in una nota ad hoc, parla di “incongruenze, omissioni e rilevanti irregolarità” configurando così un quadro contabile e finanziario molto grave sul quale va posta la massima attenzione. Per questo motivo chiedo all’amministrazione di accertare tutte le responsabilità, in particolare nei confronti di chi si è reso responsabile di tali presunte irregolarità, e la nomina di un consulente tecnico al fine di verificare le cause di questo ammanco intraprendendo tutti i provvedimenti del caso, come un’eventuale messa in liquidazione ed un successivo commissariamento. La Farmacia Comunale rappresenta un presidio fondamentale sul territorio ma va gestita nel miglior modo possibile, altrimenti diventa un boomerang economico per l’amministrazione comunale. Se la Farmacia crea danni all’ente è meglio privatizzarla. Non si può scherzare in questo con i soldi dei cittadini: ci vuole rispetto». «Oggi -aggiunge il consigliere Angelo Mazza – è necessario dare una prospettiva alla Farmacia Comunale: liquidare, vendere o risanare. Per tale motivo bisogna risalire alle origini del debito, già segnalato dal precedente presidente D’Ascoli, che durante il suo mandato ha evidenziato una situazione di bilancio allarmante. Già in quell’occasione l’amministrazione avrebbe potuto rivolgersi ad un consulente esterno per ricostruire tecnicamente le origini del debito. Allo stesso tempo va convocato con urgenza il presidente del Cda della precedente gestione».