Buccino (Sa). “Sospesa in attesa della definizione dell’autorizzazione integrata ambientale concessa con decreto dirigenziale n. 267/2024”. È quanto scrive nero su bianco in una nota indirizzata alla società Buoneco srl ed in copia al Comune di Buccino, il direttore dell’ufficio valutazioni ambientali della Regione Campania, Simona Brancaccio, in merito alla richiesta di Buoneco per il rilascio dell’autorizzazione PAUR per la realizzazione su un capannone industriale di proprietà, di un impianto di trattamento biologico di tipo aerobico e anaerobico di rifiuti a matrice organica per la produzione di biometano ed ammendante compostato misto, da ubicarsi nel Lotto 18 dell’agglomerato industriale ASI Salerno del Comune di Buccino.
[Di Mariateresa Conte]
Uno stop temporaneo, quindi, per Buoneco, finalizzato ad attendere il concludersi del procedimento autorizzativo regionale AIA e VIA avviato gli anni scorsi e prevedente la realizzazione di un opificio di trattamento aerobico di 113 mila tonnellate di compost. Progetto, quest’ultimo, finito al centro di proteste di cittadini, istituzioni e associazioni, tanto da portare l’allora consiglio comunale, guidato dal sindaco Nicola Parisi, a riunire il consiglio e a far votare maggioranza e opposizione la contrarietà all’impianto e a varare, nel 2018, una variante al Piano Urbanistico Comunale che trasformò la zona industriale in distretto agroalimentare, oltre alla costituzione in giudizio prima dinanzi al TAR e poi dinanzi ai giudici del Consiglio di Stato su giudizio promosso da alcune imprese private, tra cui Buoneco, contro il PUC, e che vide i giudici, con sentenza n. 3795/2025, sancire il principio per il quale è in capo all’Ente di Palazzo di città decidere di legiferare circa il destino del PUC comunale.
Sentenza che sembrava aver scoraggiato e fermato l’incubo insediamento industrie pesanti e di rifiuti sul territorio, fino a quando l’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Pasquale Freda, ha varato lo scorso anno una variante al PUC che ha modificato la precedente, introducendo per le aziende la possibilità di stoccare rifiuti non pericolosi ed effettuare lavorazioni che con la variante del 2018 non erano comprese.
Ultima variante che ha portato la società Buoneco a ripresentare un nuovo progetto di lavorazione e trattamento rifiuti per una capacità di stoccare 65 mila tonnellate annue di compost, tanto da avviare la richiesta autorizzativa PAUR presso la Regione Campania. Richiesta che gli uffici di Palazzo Santa Lucia hanno respingito, sospendendo la procedura in attesa della definizione dell’AIA.