Il caso Coscioni al Ruggi D’Aragona di Salerno sposta il proprio focus.
Dopo la decisione del tribunale di ordinare al medico il divieto di dimora presso il capoluogo di provincia a causa della sua reiterata presenza nel nosocomio nonostante l’interdizione a vestire i panni da medico, l’attenzione si è spostata sul direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “San Giovanni e Ruggi d’Aragona” Vincenzo D’Amato.
Il dirigente sapeva? E ese sapeva perché non è intervenuto? E nel caso non avesse saputo come è stato possibile?
Interrogativi che anche la politica si sta ponendo, con diversi parlamentari che hanno portato il caso a Montecitorio e a Palazzo Madama. Nel merito, interviene adesso anche Mario Polichetti dell’Udc, già responsabile del reparto gravidanze a rischio del medesimo nosocomio.
«Sono passati oltre 10 giorni da quando è emersa la decisione della Procura su Coscioni e D’Amato è ancora al suo posto, in spregio a tutti i professionisti che ogni giorno sono in prima linea per difendere il buon nome della sanità pubblica salernitana – le sue dure parole – e questo è inaccettabile.
Se D’Amato non ha la dignità per dimettersi spontaneamente, chiediamo che venga immediatamente rimosso dalla Regione Campania. Non si può fare finta di niente di fronte a una situazione così grave».
Secondo lo stesso sindacalista, il suo intervento riflette un pensiero comunale nell’ambiot della sanità salernitana «dove – continua – il caso ha gettato un’ombra pesante sulla gestione del comparto ospedaliero, già messo a dura prova da numerosi accadimenti.
La richiesta di un cambiamento ai vertici del “Ruggi” si fa sempre più pressante, mentre la vicenda Coscioni continua a essere oggetto di approfondimenti giudiziari e mediatici».