Il Comune di Salerno ha ufficialmente avviato un’interlocuzione con il Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo) per la riqualificazione e la valorizzazione del Parco del Colle Bellaria. Su iniziativa della deputata, (nonché assessore all’Istruzione uscente ndr) Eva Avossa, il progetto ha già incassato l’apprezzamento fondamentale del ministro Dario Franceschini.
Il Parco del Colle Bellaria, meglio conosciuto dai salernitani come il “Masso della Signora”, rappresenta un simbolo storico e paesaggistico per la comunità cittadina. Situato su di un’altura panoramica dalla quale godere di una vista privilegiata sul golfo di Salerno, l’area per la sua posizione strategica fu terreno di aspri combattimenti nel corso della Seconda guerra mondiale culminati con lo sbarco degli Alleati nel 1943 (la leggendaria Operazione Avalanche ndr). I bunker e le torrette – presenti e potenzialmente accessibili – rappresentano un’eredità di quegli anni, narrata grazie all’attivismo di numerose associazioni che alimentano la memoria di “Salerno Capitale”.
La realizzazione del progetto, fortemente voluto dal Comune di Salerno, si muove su di un duplice binario: valorizzare il patrimonio storico in essere e riqualificare un polmone verde per il territorio. Punto di partenza sarà la sostituzione degli apparati di radio telecomunicazione attualmente presenti e dominanti, nell’ottica di un reale impatto ambientale “a zero emissioni elettromagnetiche”. Una riconversione che partirà – come spiegato da Palazzo Guerra – dal modello vincitore del Concorso di idee “Parco del Colle Bellaria e Antenna/Landmark”, che ha visto la partecipazione negli scorsi anni di architetti e designer di fama internazionale nel settore della progettazione ambientale. I visitatori, in tal modo, potranno godere di un Belvedere futuristico e pronto per essere vissuto attraverso percorsi tematici interni storici e naturalistici nella più totale salubrità. La distesa pineta che caratterizza il Colle al suo interno, infatti, ha conservato un habitat naturale ricco di piante officinali selvatiche oggetto di studi, sin dal Medioevo, della Scuola Medica Salernitana. Ulteriori specie, inoltre, arriveranno dai Giardini della Minerva in coerenza con le tipicità del luogo.
Nell’ottica della messa in sicurezza dell’area, nell’immediato, saranno avviati i lavori indispensabili a mitigare il rischio idrogeologico persistente. Un intervento da 700mila euro reso possibile dalla sinergia tra l’assessorato all’Urbanistica guidato da Mimmo De Maio e la Regione Campania. Il rimboschimento del Parco essenziale per limitare eventi franosi, infine, sarà curato dagli esperti dell’Università di Salerno come da protocollo d’intesa sottoscritto con l’amministrazione Napoli.