La prosecuzione del servizio del nido a Via Indipendenza, si legge in una nota del comune: “è stato deciso in sede di coordinamento istituzionale del Piano di Zona su richiesta di questo Ente in attesa delle risorse finanziarie disponibili a garantirlo successivamente. Questa amministrazione ha preteso, cioè, che il nido integrativo, già finanziato e gestito direttamente dal P.d.Z. con fondi PAC, restasse aperto, non permettendo che venisse meno un servizio fondamentale per le famiglie e per i piccoli utenti. Questo significa conoscere il territorio, i suoi bisogni e le sue esigenze”. Poi viene messo in evienza: “Non si poteva certo immaginare, né si può giustificare, che una struttura che deve essere gestita in continuità, sia fatto oggetto di riconsegna al Comune alla fine del mese di settembre. Prima di tutto perché non ci sarebbe stato affatto bisogno di riconsegna visto che la gestione è operata in continuità; in secondo luogo perché tutti, al di fuori del Comune (non avendo avuto comunicazioni al riguardo), sapevano che c’era bisogno di effettuare lavori all’interno della struttura”. Un ritardo di azione da:”parte del P.d.Z., che non dipende da questo Ente, non può ribaltare le responsabilità né può pregiudicare quanto di buono e tempestivo è stato fatto. Ci meravigliano, invece, le battaglie politiche e le querelle di poco conto che si scatenano sui social in virtù di un ritardo di comunicazione avvenuto da parte del Piano”. Infine la missiva si conclude:”Comprendiamo il disagio provato dalle mamme, ma di certo questo disagio non può giustificare l’atteggiamento né può fondare le strumentalizzazioni di chi punta il dito contro questa amministrazione accusandola di poca conoscenza del territorio. Questa amministrazione ha fatto ciò per cui era chiamata a rispondere: garantire il prosieguo di un servizio indispensabile e necessario”.