Diventa una strage la sparatoria di Capaccio Paestum del 14 luglio scorso.
Nel pomeriggio di ieri, è spirato anche Vincenzo Spera, il secondo dei tre feriti dei fatti avvenuti davanti all’Hotel Ariston in quella tragica notte tra sabato e domenica. Spera è deceduto all’ospedale di Battipaglia dove era ricoverato dopo la sparatoria. Venne colpito all’addome e al braccio.
I proiettili lo ferirno al fegato e all’intestino, organi che sono stati oggetto dell’intervento, e al gomito che nello sparo era stato fratturato. Al “Santa Maria della Speranza”, dove era ancora ricoverato, hanno fatto davvero di tutto per curare le ferite e per mantenere in vita l’uomo, un 58enne siciliano, di Marsala in provincia di Trapani, che aveva partecipato al festival dei sordi in quel della città dei templi.
Strazianti le parole che la moglie Caterina ha affidato ai social per salutare il marito: «La vita a volte è imprevedibile, ingiusta – ha scritto – la tua scomparsa mi ha lasciato un vuoto. Sarà strano non averti qui, accanto a me. Hai lottato con audacia fino all’ultimo.
Il tuo sorriso sarà impresso nel mio cuore. Mi manchi e mi mancherai ogni giorno della mia vita. Sei andato via assieme ad Ettore, sarete compagni di vita anche su, in cielo. Ti amo e ti amerò per sempre». Il riferimento è a Ettore Cro’.
Per la sparatoria ci sono i colpevoli: si tratta dei fratelli Ciccarelli, Gaetano e Raffaele, di Qualiano nel napoletano. I due, all’indomani della sparatoria, si costituirono a Scafati, confessando le loro azioni. Gaetano è ai domiciliari, mentre Raffaele è stato tradotto nel carcere di Fuorni a Salerno perché ritenuto come colui che materialmente ha sparato e dunque causato la morte dei due centauri.
Alle accuse già in essere di tentato omicidio, prima era plurimo, e porto abusivo di arma da fuoco, si aggiunge adesso quella di duplice omicidio. Lunedì, alle ore 10.00, presso la chiesa di Santa Maria Apparente nel centro di Napoli si terranno le esequie di Ettore Cro’, il primo dei feriti a non farcela.
Per quelle di Vincenzo Spera si dovranno attendere le decisioni dell’autorità giudiziaria che dovrebbe dissequestrare la salma dopo l’esame autoptico.