Al momento si esclude che ci possa essere qualcosa legato al bullismo dietro il tentato suicidio della ragazzina di soli 13 anni a Battipaglia. La vicenda è avvenuta lo scorso 30 settembre presso la scuola media dell’istituto comprensivo Salvemini. Dissidi tra compagni di scuola ed amici ?. Questa la domanda. I messaggi su Whatsapp nella chat di gruppo coi compagni di classe hanno animato il giovedì mattina della 13enne di Battipaglia che alle 14 alla fine delle lezioni, con la scusa di prendere un libro, sarebbe tornata nella propria aula, una terza media del plesso di via Ravenna dell’ Istituto comprensivo “Salvemini”, e s’ è lanciata dalla finestra. Secondo gli inquirenti i messaggi sarebbero normali, sulla scorta degli elementi raccolti finora, pertanto escludono categoricamente bullismo e cyberbullismo. Quella chat ha infastidito la ragazza, ma non al punto da indurla da sola a lanciarsi dalla finestra. Sempre dalle prime indagini, infatti, emergono indizi che fanno pensare a un gesto programmato prima dei messaggi, simili a quelli d’ altre chat adolescenziali. Tasselli sommati a un disagio avvertito da tempo. Acuito dalle incomprensioni con qualche coetanea: storie ricorrenti ai tempi delle medie, nulla da criminalizzare. Ad ora non c’ è traccia di bullismo: nessun ragazzino avrebbe mai desiderato realmente di far del male. I carabinieri di Battipaglia agli ordini del comandante Vitantonio Sisto, sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e risalire all’origine del tentativo di suicidio.Le indagini sono coordinate dai magistrati del Tribunale dei Minori di Salerno e nelle prossime ore, dovranno nominare una squadra di periti e psicologi per ascoltare la ragazza, ricostruire l’episodio e individuare i motivi che hanno spinto la ragazzina a compiere il gesto estremo. Nelle ultime ore sono stati ascoltati i docenti.