Vent’anni esatti, oggi, dalla tragedia di Sarno. Ma il 5 maggo è ogni giorno per chi, quella notte, si ritrovò fuori casa, al buio, senza abiti né coperte, aggrappati a ciò che aveva retto alla colata di fango e detriti, al buio. Una notte maledetta che portò via 159 vite e la vita a chi è sopravvissuto a quei 178 mm d’acqua che fecerò sì che la montagna franò. Case, ricordi, sogni e vite spezzate e su cui oggi, la classe politica locale tenta di fare il punto insieme a 15 geologici. Sul dissesto idrogeologico in ccmpania e in italia e su cosa è stato fatto due decenni dopo, oggi ruota il convegno promosso dal Consiglio Nazionale dei Geologi, l’Ordine dei Geologi della Regione Campania e l’Associazione Italiana di Geologia Applicata “20 anni dopo Sarno: cosa è cambiato” tiene banco, oggi, dalle 9:00 alle 18:00 al Grand Hotel di Salerno; un’occasione per fare il punto sul rischio alluvioni e frane nel nostro Paese, per parlare della politica di gestione e mitigazione del rischio idrogeologico e dell’evoluzione normativa dopo Sarno che ha portato al cosiddetto “decreto Sarno”, poi convertito nella legge n. 267 del 1998 insieme ad altre normative di settore che, tra l’altro, hanno favorito ed accelerato la realizzazione dei PAI (Piani di Assetto Idrogeologico) delle ex Autorità di Bacino.