Home Attualità Pontecagnano, stop alla demolizione di Palazzo Mingo

Pontecagnano, stop alla demolizione di Palazzo Mingo

PALAZZO MINGO

Lavori fermi a sole 24 ore dall’avvio. È quanto avvenuto a Pontecagnano Faiano, dove un’ordinanza sindacale ha bloccato i lavori di abbattimento della palazzina Mingo in via Budetti iniziati il 27 luglio, lo stesso giorno in cui la Soprintendenza ha inviato la nota che dispone la inibizione dei lavori al fine di approfondire la storicità della struttura. A chiedere chiarimenti, come già avvenuto nei giorni scorsi, i circoli locali di Sinistra Italiana, Amici di Beppe Grillo e Possibile.

L’INTERVISTA AL COORDINATORE DI SINISTRA ITALIANA, FEDERICO MARRA

LA NOTA DI M5S-SINISTRA ITALIANA-POSSIBILE

È del 28 luglio l’ordinanza sindacale che blocca i lavori di abbattimento della palazzina Mingo in via Budetti iniziati il 27 luglio, lo stesso giorno in cui la Soprintendenza ha inviato la nota che dispone la inibizione dei lavori. Una decisione, quindi, da parte del primo cittadino che è stata adottata solamente su sollecitazione esterna.
Come avvenuto per l’abbattimento della ciminiera della ex fabbrica Spineta il blocco dei lavori fuori tempo massimo dopo che l’irreparabile scempio delle ruspe sia accaduto.
Non comprendiamo il comportamento della Soprintendenza che era in entrambi i casi perfettamente a conoscenza della situazione, alla luce dei nostri esposti e di quello fatto da Italia Nostra, dichiarandosi inizialmente non competente in quanto sia le aree che gli edifici non erano sottoposti a vincolo paesaggistico.
Se da un lato auspichiamo, quindi, che la magistratura faccia chiarezza (il nostro recente esposto va in questa direzione), dall’altro resta il fatto politico evidente che l’Amministrazione sul tema della conservazione del patrimonio storico edilizio si è dimostrata inerte nonostante le sollecitazioni dei cittadini nel corso di questi mesi e delle scriventi forze politiche.
Da sottolineare, inoltre, che l’abbattimento è motivo di tante e giuste lamentele dei residenti anche per il mancato rispetto delle norme atte ad evitare il sollevamento delle polveri di cantiere, irrorando con acqua le murature ex art. 153 comma 5 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro. Atteggiamento della ditta che ha reso l’aria, nella zona dell’abbattimento, irrespirabile durante le operazioni del 27 luglio. Una zona, lo ricordiamo densamente abitata e che è a pochi metri dal comando della polizia municipale del comune.
Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati denota una mancanza di controllo del territorio e una scarsa sensibilità verso il patrimonio culturale del nostro territorio.