Sono trascorsi 53 anni dai moti di Battipaglia, scoppiati il 9 aprile 1969 dopo la diffusione della notizia relativa alla chiusura del tabacchificio e dello zuccherificio, due fabbriche che davano lavoro a molte persone del territorio.
Il corteo di protesta svoltosi mentre il sindaco Domenico Vicinanza si era recato a Roma per cercare una soluzione al problema degenerò anche per via della linea repressiva dello Stato, che inviò la polizia direttamente da Roma.
Gli scontri culminarono con l’uccisione di Teresa Ricciardi, giovane insegnante che seguiva gli scontri dalla finestra della propria abitazione, e l’operaio tipografo diciannovenne Carmine Citro, entrambi colpiti dai proiettili delle forze dell’ordine, ed oltre duecento feriti.
Una storia che accese un faro sui metodi utilizzati dai tutori dell’ordine pubblico e sulla situazione in cui versavano numerosi centri del mezzogiorno d’Italia.