Sono passati quarant’anni dal terremoto che il 23 novembre 1980 colpì le province di Avellino, Salerno e Provincia.
La scossa principale, alle 19.34, fu di magnitudo M 6.9 con epicentro tra le province di Avellino, Salerno e Potenza.
Il sisma colpì una vasta area dell’Appennino meridionale con effetti devastanti soprattutto in Irpinia e nelle zone adiacenti delle province di Salerno e Potenza. Danni estesi si verificarono anche in alcune zone della Puglia e in tutta la Campania e la Basilicata.
L’opera di soccorso procedette con notevoli difficoltà e ritardi. Le linee elettriche e telefoniche saltarono e le comunicazioni tra le zone terremotate ed il centro si interruppero. La circolazione ferroviaria si arrestò completamente e la penisola restò tagliata in due. Il Presidente Pertini, che il giorno 25 novembre si recò sulle zone terremotate, denunciò in un celebre messaggio televisivo agli italiani, del 26 novembre, il ritardo dei soccorsi e le “mancanze gravi” nell’azione dello Stato, per le quali sarebbero state individuate precise responsabilità.
2734 le vittime accertate di quello che è stato il più forte evento sismico che ha colpito l’Appennino meridionale negli ultimi 100 anni.