È la regione Campania con il meeting nazionale di divulgazione scientifica con annesso premio scientifico “Leonardo Di Capua” che si svolge ogni anno a Bagnoli Irpino, ideato dallo scienziato campano, professore universitario e medico oncologo dello IEO di Milano, Giovanni Corso, a detenere il primato degli eventi culturali e informativi di divulgazione scientifica a caratura nazionale che si svolgono nelle aree interne.
È quanto emerge da uno studio condotto dalla prestigiosa Università degli Studi di Pavia che ha avviato delle indagini sugli eventi scientifici nazionali tenuti nel territorio Italiano.
Una buona notizia quindi per la Campania quella che arriva dall’ateneo di Pavia, che secondo le prime analisi emerse dallo studio, colloca il meeting di Bagnoli Irpino tra gli eventi di divulgazione scientifica di maggiore interesse a livello nazionale.
Lo studio in corso è svolto da un giovane dottorando dell’ateneo lombardo, Federico Irace, che ha realizzato una mappatura nazionale di oltre 200 eventi nazionali che hanno come oggetto la divulgazione scientifica.
Sono stati presi in esame gli eventi organizzati da associazioni locali e istituzioni, escludendo iniziative promosse da Università ed Enti nazionali, con l’obiettivo di evidenziare il contributo culturale e informativo offerto dalle realtà medio-piccole provenienti dalle aree interne italiane e delle organizzazioni di promozione sociale che operano con esigui finanziamenti, ma che si distinguono per il forte impegno locale e radicamento sociale.

Il Meeting di Bagnoli è un evento di divulgazione scientifica che si tiene ogni anno nel comune di Bagnoli Irpino, nell’avellinese, ideato nel 2021 dal professore Giovanni Corso, con il supporto della European Cancer Prevention Organization APS, patrocinato dal Comune di Bagnoli Irpino e sostenuto da una fitta rete di realtà civiche con l’obiettivo di fare informazione sulla prevenzione dei tumori.
Secondo i risultati preliminari della ricerca dell’università lombarda, il meeting di Bagnoli risulta tra le iniziative più interessanti e importanti nel panorama italiano, evidenziandone capacità di unire scienza, cultura e partecipazione in contesti territoriali delle aree interne emarginate del Paese ma che si distinguono per l’attenzione verso il pubblico ampio e intergenerazionale con un impatto significativo nella società.
“L’obiettivo della ricerca – fa sapere l’autore dello studio dall’Università di Pavia – è comprendere come questi eventi vengono organizzati, sostenuti economicamente e valutati nel loro impatto; individuare criticità e buone pratiche replicabili e contribuire a rafforzare le strategie italiane di comunicazione della scienza con particolare attenzione alla terza missione universitaria e al coinvolgimento di ricercatori e figure accademiche”.
Soddisfazione arriva anche dal direttore scientifico dell’evento, Giovanni Corso – “Una notizia che porta ulteriore prestigio e valore al nostro meeting che ha come obiettivo quello di mettere al centro l’educazione del pubblico sulla prevenzione oncologica e valorizzazione le eccellenze professionali nel campo scientifico e della ricerca”.



